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Nella semplicità, il principio di comunità educante ci riconduce alla dimensione della fraternità. Attraverso lo scambio di beni e servizi, sarà possibile creare dei gruppi educativi di tutte le età che, gradualmente, sviluppino il seme della reciprocità facendo a meno dello scambio monetario. Ciò vale per tutti i talenti, per tutte le professioni, andando a creare un cerchio sinergico dove nessuno è più importante dell’altro, dove non esiste nessuna “casta” ma dove tutti possiamo trarre beneficio, e imparare, dai talenti altrui.

Il principio dell’educazione in natura
Nell’educazione outdoor è l’esperienza diretta il vettore degli apprendimenti, attraverso la quale si impara dalla curiosità, dal coinvolgimento attivo del corpo e dall’interazione con lo spazio e con gli altri. Da questo punto di partenza, saranno facilitati diversi contenuti, con un programma individualizzato e personalizzato per ogni bambino.
Ricordando che gli insegnamenti non sono organizzati per blocchi tematici ma interagiscono, didatticamente, in maniera trasversale (posso creare una lezione che comprende 2-3-4 “materie”), ecco i campi d’apprendimento per la scuola primaria e dell’infanzia i quali seguiranno i contenuti proposti dal ministero per ogni classe. Tali punti potranno essere soggetti a modifiche e riadattamenti.


Educazione parentale
L’educazione parentale è un’opzione assolutamente legale che permette al genitore di scegliere di educare il proprio figlio attraverso l’homeschooling, attraverso gruppi educativi privati, attraverso il supporto di associazioni / professionisti del settore.

Info e documenti sull’educazione parentale:
https://www.controscuola.it/documenti/
https://www.miur.gov.it/istruzione-parentale
https://www.laifitalia.it/


Punti chiave educativi della nostra comunità

  1. La Natura è la migliore maestra
  2. Ritornare al vero significato del termine educare = tirar fuori ciò che c’è (dal latino).
  3. Apprendimento attraverso il corpo ed il movimento, stimoli naturali, la curiosità, la creatività
  4. Rispettare i tempi, i modi, i doni e gli stili d’apprendimento
  5. Dare spazio al gioco libero e all’interazione sociale senza interventi degli adulti
  6. Conoscenza delle altre culture e religioni in un’ottica di fratellanza umana e di valorizzazione delle
    diversità
  7. La comunità educante: sinergia, dialogo e rispetto tra genitori, educatori e gestori del luogo nella
    visione comune del creare una sana realtà per i bimbi che ne faranno parte.
  8. Rapporto educatori / discenti pedagogicamente valido (1 a 12 massimo).
  9. Didattica mediata: le lezioni non si basano solo su quello che l’adulto offre ma è mediato dalla
    richiesta e dalla curiosità dei discenti.